Considerazioni, breve storia e curiosità

 
 

"Mi sono occupato di nautica da sempre".

Ho avuto tre grosse fortune nella mia vita.

- Un padre maestro d’ascia da generazioni: pur essendo un uomo venuto dal lago credo che nelle sue vene scorresse acqua di mare.

  1. -La passione per il mio lavoro, dal quale ho avuto tante soddisfazioni che mi consentono di continuare ancora oggi ad amare le barche

  2. -Una famiglia che mi ha consentito di fare il mio lavoro senza pretendere tornaconti in moneta che probabilmente non mi avrebbero permesso di lavorare così onestamente.

Quando da ragazzino mi occupavo di fare la testa ai chiodi di rame, introvabili in commercio, non avrei mai immaginato di poter mostrare al mondo le foto di gran parte delle barche costruite in cantiere da mio padre con i miei fratelli in tutta una vita.

Nel corso degli anni abbiamo spaziato in tutto il camp nautico: diporto, pesca, regata, trasporto, dalle semplici lance ai grandi motorsailer.

Una particolare cenno meritano i dinghy 12 piedi S.I., gli snipe, le star ed il 5,50 S.I. per le Olimpiadi di Melbourne .

Tra gli scafi più strani ecco di seguito alcuni esempi:

> l’imbarcazione Tana per il Duca degli Abruzzi che si divideva in due per poter essere trasportata da cammelli (spedizione lago Tana).

> l’idroscivolante per la gara sul fiume da Pavia a Venezia del conte Teo Rossi di Montellera

> i barchini degli incursori della Marina Militare Italiana.

> l’imbarcazione Azzurra una vela di J.J. Herbulot, costruita per conto dell’ammiraglio Nevett S. Bartow con la quale voleva iniziare al mare i cadetti dell’Accademia di Naples negli USA.

In famiglia non abbiamo mai gradito “l’odore” della vetroresina, ma negli anni 80’ ci siamo dovuti convertire alle esigenze del mercato, prima con pilotine di 12 metri per il porto di Genova e poi con grossi pescherecci da 90 tonn. di 24 metri per il mercato nazionale ed estero.

Possiamo sicuramente vantare l'utilizzo di tutti i tipi di materiali, il legno, la vetroresina, ma anche acciaio e legno7vtr. e tutti i sistemi di costruzione: fasciame in massello, lamellare, a doghe, multistrati, incollato o a imboni, a punte perse o col sistema di Maas, a tavole sovrapposte con le ordinate composte, a curva naturale piegate a vapore, o lamellari.

Insomma, mi pare proprio che non ci siamo fatti mancare niente!

                                                                                                                                   Luigi Mostes